24 maggio 2021
CAPITAL GAIN
STARTUP
PMI INNOVATIVE
PLUSVALENZE
INVESTIMENTI
DECRETO SOSTEGNI BIS
Una buona notizia per chi investe in startup e PMI innovative. Il Consiglio dei Ministri il 20 maggio scorso ha approvato il Decreto legge “Sostegni bis” che introduce tra le agevolazioni fiscali e le misure studiate per il rilancio del Paese, la temporanea eliminazione, fino al 2025, per le sole persone fisiche, della tassa sui capital gain e cioè l’imposta sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in startup e PMI innovative. Il decreto, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce che fino al 2025 non sono soggette alla tassa sui capital gain le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale di imprese startup e PMI innovative (acquisite mediante sottoscrizione di aumenti di capitale sociale e possedute per almeno tre anni).
Inoltre, non dovrebbero essere soggette a imposizione le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale in società di cui agli articoli 5 (escluse le società semplici e gli enti ad essi equiparati) e 73, comma 1, lettere a) e d), del Tuir, qualora e nella misura in cui, entro un anno dal loro realizzo, le stesse plusvalenze siano reinvestite in imprese start up innovative, o in PMI innovative, mediante la sottoscrizione di aumenti di capitale sociale.
L’efficacia delle disposizioni agevolative descritte finora è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea, che dovrà essere richiesta a cura del Ministero dello Sviluppo Economico.
Cos’è il capital gain
Il capital gain o guadagno in conto capitale è la differenza (positiva) tra il prezzo di vendita o rimborso di uno strumento finanziario (ad esempio quote di srl, azioni, obbligazioni, ecc) e il suo prezzo di acquisto o sottoscrizione. Il guadagno, e quindi, il capital gain (o plusvalenza) è realizzato solo quando si vende uno strumento finanziario a un prezzo superiore di quello di acquisto. Sulla plusvalenza realizzata è dovuta l’imposta sui capital gain che ha un’aliquota fissa del 26%.
ll guadagno in conto capitale è soggetto a tassazione. Uscendo dall’equity di una startup (o PMI) l’investitore è tenuto a versare il 26% sulla differenza tra quanto ha investito e il valore di realizzo dello stesso investimento al momento della exit.
Il Decreto Sostegni bis, nei casi sopra indicati, ha soppresso l’obbligo di versare al fisco il 26% sul guadagno della exit dell’investimento.
Il Decreto legge Sostegni bis. I vantaggi e le altre misure
L’Italia negli ultimi anni ha visto crescere il suo ecosistema di startup e PMI innovative come confermano i dati del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso aprile, ma rimane ancora da lavorare sul fronte dei finanziamenti. Che queste realtà imprenditoriali svolgano un ruolo di rilievo nella crescita sociale ed economica di un paese non vi è più alcun dubbio: aumentano la disponibilità di posti di lavoro, stimolano l’innovazione e creano sana concorrenza.
Lo stop alla tassazione sul capital gain fino al 2025, semplificando il trasferimento di denaro tra privati, si spera possa incoraggiare gli investimenti dei risparmiatori, dando una spinta all’economia reale. Si prevede, inoltre, l’arrivo dei fondi pubblici previsti dal Next generation Eu, per la digitalizzazione e la trasformazione ecologica che necessitano di spinta imprenditoriale e innovazione. Elementi questi che non mancano al sistema imprese italiano.
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