29 luglio 2023
RENDIMENTO
INVESTIMENTO
EQUITY CROWDFUNDING
STARTUP
PMI
IMMOBILIARE
Quando si investe in PMI o startup, il rendimento potenziale deriva principalmente dalla vendita a una valutazione superiore della partecipazione societaria acquisita o meglio sottoscritta in aumento di capitale in sede di offerta. Infatti, se l’impresa è riuscita nel corso degli anni a sviluppare il proprio business, anche il valore della partecipazione sarà aumentato di conseguenza.
La differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto è detta plusvalenza se positiva (o minusvalenza se negativa). La vendita della quota per ottenere un profitto avviene di norma non prima di 2-3 anni e può portare nel lungo termine ad un rendimento anche molto elevato.
La fonte secondaria di rendimento sono gli eventuali profitti che l’impresa potrebbe dividere e distribuire tra ii propri soci (i cosiddetti dividendi). Il pagamento di dividendi è molto raro in imprese giovani, il cui obiettivo primario è accelerare la crescita anche reinvestendo gli utili. Inoltre per le startup innovative vige il divieto di distribuzione degli utili per tutto il periodo di durata della qualifica di startup innovativa (60 mesi dalla data di costituzione).
Quando si investe in progetti immobiliari, il rendimento è predeterminato e deriva dalla liquidazione delle quote da parte della società alla fine del progetto immobiliare nel quale si ha investito. Il progetto ha una durata predefinita (generalmente dai 12 ai 24 mesi) e anche un rendimento predefinito (generalmente dal 10% al 15% annuo). Questa è una combinazione di tempi e rendimento davvero ottimale, il crowdfunding democratizza l’accesso a queste grandi operazioni immobiliari (solitamente riservate a investitori professionali) a partire da piccoli capitali e senza avere una competenza nel settore. I progetti sono tipicamente la costruzione o ristrutturazione di un immobile al fine di rivenderlo e alla fine del progetto, la liquidazione della propria quota comprende capitale investito e rendimento.
Per vendere (e quindi liquidare) la partecipazione in una PMI o startup e ottenere così un potenziale profitto, ci sono 3 possibilità.
Trovare un compratore autonomamente è la strada più difficile. L’investitore tramite le sue conoscenze deve trovare qualcuno che sia interessato all’acquisto (il che può essere molto complicato in assenza di un mercato secondario) e ’accordarsi sul prezzo di compravendita. La negoziazione può essere difficile in quanto non sempre il valore della società è immediatamente identificabile in modo oggettivo. Una volta trovato l’accordo si può procedere al trasferimento della partecipazione rivolgendosi a un notaio o a un commercialista. Questo passaggio (nonchè il relativo costo) si può evitare comprando la quota in Regime Alternativo o “Rubricazione” (Approfondiamo l’argomento nella quarta lezione della Guida).
Il caso di vendita più frequente a cui spesso investitori e aziende puntano è l’EXIT, ovvero quando la società in cui abbiamo investito viene venduta ad un’altra società e si esce dalla compagine societaria (EXIT), generalmente più grande e interessata a inglobarla nel suo business oppure un fondo di investimento.
In questo caso c’è un unico compratore che effettua un’offerta d’acquisto univoca a tutti i soci per comprare le relative partecipazioni.
Nel caso dell'exit, chi ha investito in equity crowdfunding ha il diritto di associarsi alla vendita dell'azienda di cui è socio alle stesse condizioni contrattate dai soci di maggioranza (diritto di co-vendita) dove la vendita dell’intera società permette di ottenere il prezzo migliore che il mercato può offrire, negoziando il prezzo per l’intera società (e non una quota di minoranza) e il prezzo ottenuto si applica a tutti i soci, anche quelli con quote di minoranza applicando appunto il diritto di co-vendita.
Infine, l’ultima possibilità di vendita si ha quando la società si quota in borsa attraverso un’ Offerta Pubblica Iniziale (o IPO in inglese). A quel punto le partecipazioni dell’investitore, nella forma di azioni dematerializzate e depositate presso la propria banca, saranno liberamente scambiabili nella borsa valori di riferimento. Dunque, il trasferimento comporterà solo i costi minimi che può chiedere la banca o il broker per la compravendita di titoli, senza la necessità dell’intervento del notaio, senza dover trovare personalmente un compratore e il prezzo di vendita sarà dettato dal mercato.
Oppure scopri tutte le lezioni della "Guida definitiva per investire in Equity Crowdfunding".
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