12 novembre 2016
CROWDFUNDING
EQUITY CROWDFUNDING
EDUCATIONAL
Crowdfunding
È difficile trovare ormai qualcuno che non abbia mai sentito nemmeno parlare di crowdfunding.
La traduzione dall’inglese è abbastanza immediata: se crowd è la folla, e funding il finanziamento, questo strumento non avrà molto di diverso dalla classica “raccolta fondi” cui siamo esposti nelle forme più diverse. Sicuramente quest’idea ha un fondo di verità, e sono diversi gli esempi che troviamo anche nel crowdfunding che ne pongono le origini addirittura nel 1700.
Per molti infatti questo concetto ha origine nell’Irish Loan Fund di Jonathan Swift, una delle primissime forme di microcredito. Si trattava infatti di una serie di piccole società indipendenti, ma regolamentate, che effettuavano prestiti a privati (soprattutto a famiglie di contadini prive di garanzie certe). Per arrivare però al crowdfunding di cui si parla oggi, dobbiamo arrivare fino al 2006. Michael Sullivan aveva dato vita a fundavlog, un potenziale incubatore di progetti ed eventi legati al video blogging, che comprendeva anche la possibilità di effettuare una donazione online: il 12 agosto di quell’anno scriveva:
«But I also decided that another similar term can be used to explain the general ideas being presented here. And I think that term is 'Crowdfunding'. Money is the root. Money incubates, inspires and gives rise to good content. Money provides new and/or rejuvenated opportunities».
«Ma ho anche deciso che un’altra [rispetto al termine crowdsourcing, ndr] parola simile può essere usata per spiegare le idee generali che sono presentate qui. E credo che il termine sia “Crowdfunding”. Il denaro è la radice. Il denaro fa crescere, inspira e dà luogo a buoni contenuti. Il denaro offre opportunità nuove o rinnovate».
Il termine è poi diventato globale con il lancio della piattaforma Kickstarter, 3 anni dopo, nell’aprile del 2009. L’azienda statunitense opera con un tipo specifico di crowdfunding, il reward-based. Da qui prendiamo spunto per spiegare le diverse tipologie di questo tipo di finanziamento.
In tutte le tipologie di crowdfunding sono previsti un progetto e molteplici sostenitori (una folla, appunto) che offrano denaro per realizzarlo. La differenza sostanziale sta in ciò che viene offerto in cambio delle cifre offerte dai produttori del progetto.
Reward-based: è il modello utilizzato, come dicevamo, da Kickstarter. I produttori del progetto offrono, un “reward”, una ricompensa a chi li finanzia. Dal momento che spesso questo tipo di crowdfunding è utilizzato per finanziare film, libri, album musicali, spesso la ricompensa è “emozionale” (come essere citati nei titoli di coda, per esempio). A essere finanziate, però, possono anche essere aziende che producono prodotti fisici. Spesso chi investe in questi progetti riceve in cambio per primo il prodotto una volta pronto per il mercato.
Donation-based: è il modello delle organizzazioni no profit e onlus alla ricerca di donatori che supportino le loro imprese benefiche. In realtà è la forma più tradizionale di crowdfunding: al donatore non corrispondono ricompense economiche né sotto altre forme.
Lending - based: In questo caso i soldi vengono propriamente prestati ai richiedenti, che possono usare la piattaforma di crowdfunding per realizzare il proprio progetto - professionale o personale, e restituire il denaro una volta che il progetto sarà completato. Solitamente il tasso di interesse del prestito è superiore a quello proposto dalle banche.
Equity - based: È il modello attualmente più utilizzato dalle startup in Italia. Chi investe non riceve una semplice “ricompensa”, ma diventa socio dell’azienda. Sostenendo un progetto di equity crowdfunding, quindi, si acquistano quote dell’azienda che cerca fondi.
L’Italia è stato il primo Paese in Europa dotarsi di una regolazione in materia di equity crowdfunding, relativo alle startup innovative. Con il "Decreto Crescita”) Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) ha emanato il proprio Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line, che regola quindi proprio questo tipo di crowdfunding.
Mamacrowd opera attraverso l’equity crowdfunding ed è nata da SiamoSoci, il portale italiano che dal 2011 facilita l’incontro tra investitori e asset non quotati. Fondata da nove professionisti dell’innovazione e del risparmio gestito e partecipata da Azimut, la piu grande realta finanziaria indipendente nel mercato italiano, SiamoSoci si pone sul mercato italiano come leader nel proporre soluzioni di investimento alternativo. In questi anni, SiamoSoci ha raccolto più di 16 milioni di euro a supporto di 160 progetti innovativi.
Grazie all’autorizzazione di Consob ottenuta dal portale Mamacrowd, le startup innovative possono registrarsi, lanciando una campagna di raccolta fondi alla ricerca di nuovi soci: non ci sono vincoli di settore, tant’è che le startup con una campagna attualmente attiva operano in mercati molto diversi.
Parterre: società che fornisce soluzioni di intrattenimento e raccolta dati dedicate ai media e brand, operando nel settore mobile tv.
Gromia: propone un modo semplice per affittare case e stanze a medio e lungo termine: online, senza vincoli e con risparmi oltre il 70%.
PerFrutto: prevede la crescita dei frutti, migliora le risorse impiegate in agricoltura e ottimizza la rendita delle produzioni fino al 40%.
Felfil: rende la stampa 3D più ecologica ed economica, grazie all'estrusore per stampanti 3d che permette di creare bobine completamente riciclate.
Registrandosi su Mamacrowd è possibile investire varie cifre su diversi progetti, scegliendo quello più interessante per la propria esperienza a questo link. Una volta scelta la startup di cui si vuole diventare soci, basta un semplice bonifico per investire, direttamente da casa propria.
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