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Nuove opportunità per startup e investitori: la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2024

Nuove opportunità per startup e investitori: la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2024

03 febbraio 2025

AZIENDE INNOVATIVE

INCENTIVI FISCALI

DDL CONCORRENZA

2024

La continua evoluzione del clima legislativo può rappresentare una sfida, ma anche un'opportunità, sia per le aziende che per gli investitori. La nuova Legge annuale per il mercato e la concorrenza, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 17 dicembre 2024, ha introdotto diverse novità in settori strategici dell’economia, tra i quali, quello delle startup e PMI innovative, apportando, rispetto a tali realtà, cambiamenti che potrebbero avere un notevole impatto sul panorama degli investimenti in Italia. In questo articolo, esploreremo le principali novità introdotte della legge nel mondo delle startup e PMI innovative.

Startup Innovative

Il provvedimento, innanzitutto, introduce importanti modifiche riguardo ai requisiti e alle condizioni per l’ottenimento e il mantenimento dello status di startup innovativa. Entrambi gli aspetti sono fondamentali affinché una startup possa beneficiare dei vantaggi previsti dalla normativa.

In particolare, oltre ai requisiti già previsti dalla normativa di settore, viene chiarito che la startup innovativa deve essere anche una micro, piccola o media impresa (“MPMI”), secondo la normativa UE e che non deve svolgere attività prevalente di agenzia o di consulenza.

Con riguardo alle condizioni necessarie per mantenere lo status di start-up innovativa presso il Registro delle Imprese, il provvedimento ha apportato rilevanti novità rispetto al regime previgente.

Infatti, la start-up innovativa, rimane inizialmente iscritta nella sezione speciale del Registro delle Imprese per tre anni dalla data di iscrizione.

Dopo i primi tre anni dalla data di iscrizione, può estendere il periodo di permanenza fino a cinque anni, a condizione che sia soddisfatto almeno uno dei requisiti dettagliatamente indicati al comma 2-bis dell’articolo 28 del provvedimento ed, in particolare:

  • Incremento delle spese di ricerca e sviluppo al 25%;
  • sottoscrizione di almeno un contratto di sperimentazione con una pubblica amministrazione;
  • incremento, tra il secondo e il terzo anno, dei ricavi derivati dalla gestione caratteristica o dell’occupazione di almeno il 50%;
  • costituzione di una riserva patrimoniale superiore a 50.000 euro, attraverso l’ottenimento di un finanziamento convertendo o un aumento di capitale con sovrapprezzo che sia sottoscritto, per una quota di minoranza, da parte di investitori professionali, incubatori, acceleratori o realizzato tramite equity crowdfunding e un aumento delle spese di ricerca e sviluppo almeno al 20%;
  • ottenimento di almeno un brevetto.

Dopo i primi cinque anni dalla data di iscrizione, il periodo di permanenza nella sezione speciale del registro può essere esteso per ulteriori due periodi di proroga, di due anni ciascuno (e quindi per complessivi quattro anni), a condizione che sia soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti:

  • un aumento di capitale, con sovrapprezzo, di almeno 1 milione di euro da sottoscriversi da parte di un organismo d'investimento collettivo del risparmio, per ciascun periodo di estensione;
  • incremento annuo dei ricavi derivati dalla gestione caratteristica superiore al 100%.

Il provvedimento detta, altresì, disposizioni transitorie destinate a regolare la posizione delle start-up che, al momento della sua entrata in vigore, risultino già iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, precisando che:

  • se la start-up risulta iscritta nella sezione speciale del Registro delle Imprese da più di 18 mesi, avrà il diritto di rimanervi iscritta oltre il terzo anno a condizione che sia soddisfatto almeno uno dei requisiti previsti dal comma 2-bis (sopra indicati) entro dodici mesi dalla scadenza del terzo anno;
  • se la start-up risulta iscritta nella sezione speciale del Registro delle Imprese da meno di 18 mesi, avrà il diritto di rimanervi iscritta oltre il terzo anno a condizione che sia soddisfatto almeno uno dei requisiti previsti dal comma 2-bis (sopra indicati) entro sei mesi dalla scadenza del terzo anno.

Incentivi fiscali all’investimento: le novità

Il provvedimento è intervenuto anche in materia di incentivi fiscali previsti per coloro che investono in start-up innovative.

Con riguardo agli Incentivi fiscali all'investimento rappresentati dalla detrazione IRPEF/deduzione IRES pari al 30% dell’investimento effettuato, viene precisato che:

  • Sono concessi per massimo cinque anni dalla data di iscrizione della start-up innovativa alla sezione speciale del registro delle imprese;
  • non si applicano laddove con l’investimento si acquisisca una partecipazione qualificata, ossia superiore al 25% del capitale sociale o dei diritti di governance della società;
  • non si applicano se il contribuente è anche fornitore di servizi alla start-up, direttamente o attraverso una società controllata o collegata, per un fatturato superiore al 25% dell'investimento agevolabile.

Con riguardo, invece, agli Incentivi in regime “de minimis”, rappresentati da una detrazione IRPEF pari al 50% dell’investimento effettuato, il provvedimento ha precisato che:

  • A partire dal 1° gennaio 2025 la percentuale di detrazione aumenta al 65%;
  • sono concessi solo in relazione ad investimenti effettuati in start-up innovative che, al momento dell’effettuazione dell’investimento, risultano essere regolarmente iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese fino al terzo anno dalla data di iscrizione;
  • non si applicano laddove con l’investimento si acquisisca una partecipazione qualificata, ossia superiore al 25% del capitale sociale o diritti di governance;
  • non si applicano se il contribuente è anche fornitore di servizi alla start-up, direttamente o attraverso una società controllata o collegata, per un fatturato superiore al 25% dell'investimento agevolabile;
  • l’eventuale cessione, anche parziale, dell’investimento prima di tre anni non determina la decadenza del beneficio per i casi di cessione che sono indipendenti dalla volontà del contribuente;
  • in caso di investimenti in convertendo, la detrazione matura a decorrere dalla data di disposizione del bonifico della somma investita, a condizione che tale somma sia iscritta a riserva patrimoniale.
  • tali incentivi non spettano più per gli investimenti effettuati nelle PMI innovative, a differenza di quanto precedentemente previsto.

Incubatori e acceleratori: espansione e nuove opportunità

La nuova legge è intervenuta sulla definizione di incubatori certificati che, a seguito dell’entrata in vigore del testo normativo, ricomprende, oltre alle entità che svolgono attività di sostegno, anche tutte quelle entità che svolgono attività di supporto e accelerazione di start-up innovative, prevedendo, altresì, l’istituzione di un’apposita sezione del Registro delle Imprese presso la quale tali entità possono iscriversi.

Risulta, pertanto, decisamente ampliato il novero di soggetti che potranno richiedere l’iscrizione nell’apposita sezione del Registro delle Imprese.

Sempre con riguardo ad incubatori ed acceleratori certificati, il provvedimento stabilisce che, partire dal 2025, sarà concesso un credito d'imposta pari all'8% dell'importo investito dall’incubatore e/o acceleratore certificato nel capitale di start-up innovative – sia che l’investimento avvenga sia direttamente sia che avvenga indirettamente (tramite organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) o altre società che investono principalmente in start-up innovative).

In questo caso, l’investimento è agevolabile fino ad un massimo di 500.000 euro all'anno e deve essere mantenuto per almeno tre anni. Eventuali cessioni, anche parziali, dell’investimento determinano la decadenza del beneficio.

Ulteriori disposizioni per favorire l'investimento nelle start-up innovative

Infine, la Legge introduce una serie di disposizioni volte a incentivare ulteriormente gli investimenti, istituzionali e privati, nelle start-up innovative.

In merito alle misure volte a promuovere l’investimento ad opera di soggetti istituzionali, la legge è intervenuta sulle agevolazioni all’investimento introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 e consistenti in un'esenzione fiscale sulle plusvalenze (capital gain) generate da investimenti qualificati realizzati dagli enti di previdenza.

In particolare, a partire dal 2025, per continuare a beneficiare di questa agevolazione fiscale, almeno il 5% del totale degli investimenti qualificati realizzati da tali enti di previdenza dovrà essere destinato a fondi di venture capital, percentuale che è destinata ad aumentare al 10% a partire dal 2026.

In merito alle misure volte a promuovere l’investimento ad opera di soggetti privati, invece, il provvedimento ha ampliato le condizioni per l’ottenimento del cosiddetto "Investor VISA". Si tratta di un particolare permesso di soggiorno, avente durata maggiore a 3 mesi, riconosciuto a cittadini esteri che vogliono investire in Italia.

Con l’entrata in vigore della nuova legge, l’Investor VISA è concesso, oltre a investitori esteri che investono almeno 500.000€ in imprese italiane o 250.000€ in startup innovative, anche a tutti quegli investitori esteri che destinano almeno 500.000€ in Fondi di Venture Capital.

Un futuro di opportunità

la Legge annuale per il mercato e la concorrenza introduce una serie di misure destinate a trasformare il panorama degli investimenti in Italia. Le modifiche ai requisiti di permanenza nel registro delle imprese, gli incentivi fiscali potenziati e le nuove disposizioni a favore degli incubatori e acceleratori certificati sono segnali concreti di un intento normativo orientato a stimolare l'innovazione e a rafforzare l'ecosistema imprenditoriale italiano.

Le misure fiscali, come la detrazione per gli investimenti nelle startup innovative e il credito d'imposta per gli incubatori e acceleratori, rappresentano incentivi significativi, soprattutto per chi desidera investire in start-up ad alto potenziale. A ciò si aggiungono gli interventi per favorire l’investimento istituzionale e l’ingresso di capitali esteri, creando così un ambiente favorevole sia per gli investitori locali che internazionali.

In sintesi, la nuova legge non solo facilita la crescita delle start-up, ma offre anche nuove occasioni per attrarre capitali, stimolando un flusso costante di innovazione.

Per chiunque stia cercando di comprendere e sfruttare al meglio queste novità, il messaggio è chiaro: l'innovazione regolamentare porta con sé un ventaglio di possibilità tanto per le imprese quanto per gli investitori. Attraverso l'equity crowdfunding è possibile partecipare attivamente a questi cambiamenti e contribuire a plasmare il futuro dell'innovazione in Italia.

 

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