16 febbraio 2017
OPEN INNOVATION
INVESTIMENTI IN STARTUP
Quando si investe in una startup, spesso gli interrogativi che ci si pongono ne riguardano la crescita. Cosa succede a una startup dopo aver raccolto in equity crowdfunding - come quelle su Mamacrowd - e aver trovato finanziamenti?
L'imperativo è sempre uno: crescita. Come è chiaro dalla ormai celebre definizione di Steve Blank, una startup è un'organizzazione temporanea in cerca di un modello di business ripetibile, scalabile e profittevole.
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La crescita, però, intesa come aumento del numero di clienti e conseguente fatturato, rimane un punto saldo anche delle grandi aziende e multinazionali, che negli ultimi anni hanno chiaro come l'innovazione sia sempre più uno snodo fondamentale nelle proprie strategie di crescita, come avevamo già visto a proposito di Vente Privee.
È per questo che sempre più multinazionali investono nelle startup, sia utilizzandole come fornitori, sia acquisendone alcune per rendere interne tecnologie e competenze.
Tre esempi recenti sono apparsi sul magazine EconomyUp:
Bnp Paribas: nel piano di investimenti 2017-2020 del gruppo francese, 3 miliardi di dollari verranno stanziati per le tecnologie digitali. Come ha dichiarato il CEO, Jean-Laurent Bonnafé, "Le professioni stanno cambiando sia nel settore del retail banking che in quello dell'investment banking. La grande sfida per noi è lavorare insieme a persone che sappiano gestire la portata di tale trasformazione".
Versace e Diesel: entrambe le aziende, operanti in ambito tech, hanno scelto di affidarsi a Certilogo, che non è più una startup - essendo nata nel 2006 - ma rientra nella categoria delle scaleup, aziende che operano in ambito innovativo, ma che sta già vivendo una fase di espansione e sviluppo. Per le scalup è fondamentale qualsiasi tipo di accordo strategico con grandi imprese. In particolare, Certilogo ha creato per le case di moda una piattaforma per l'autenticazione dei prodotti contrassegnandoli con un codice di identificazione univoco.
L'Oreal: Il gigante della cosmesi ha acquisito alcune quote dell'incubatore londinese Founders Factory, e in seguito scelto 5 startup da far crescere che operano nel settore del beauty tech.
Tre scelte che vanno nella direzione dell'open innovation, e che confermano la tendenza delle aziende a considerare l'innovazione come strumento fondamentale per la propria strategia di crescita.
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