Boom per lo smart manufacturing

Le nuove imprese innovative che operano nell’ambito dello smart manufacturing sono cresciute del 15% nel triennio 2012 -2014 e hanno raccolto, da fondi e venture capital, la quota di oltre 1,5 miliardi di dollari.
L’analisi è stata presentata nell’ultima ricerca dedicata al mondo dell’industria 4.0 degli Osservatori del Politecnico di Milano. Il 39% degli investimenti è indirizzato a startup nell’area delle industrial analytics, con un investimento medio di 12,5 milioni di dollari. Negli ultimi cinque anni i supporti alle startup del settore si sono quintuplicati arrivando a registrare, nel 2015, 94 operazioni in tutto il mondo: si tratta soprattutto di deal early-stage, che coprono oltre la metà di quelli conclusi in campo Indutrial IoT dal 2012; i deal “mid-stage” rappresentano invece un quarto del totale e concentrano la metà dei capitali investiti.
Il settore dello smart manufacturing è cosa soprattutto americana: il 60% delle oltre 170 nuove imprese analizzate dalla ricerca del Politecnico, ha sede negli Usa contro il 30% europeo. Si registra inoltre un valore medio dei finanziamenti quasi cinque volte superiore a quello osservato nel nostro continente: rispettivamente 10 milioni e 2,7 milioni di dollari.
In Italia sono state censite in tutto 20 startup (finanziate e non) che agiscono nell’Industrial IoT, nelle interfacce uomo macchina e nella manifattura additiva.
La spinta innovativa delle nuove società è ancora limitata dall’esiguo sviluppo, soprattutto tra le medie e piccole imprese, dell’approccio 4.0. Si rimane in attesa del piano programmatico del governo, che doveva essere presentato nell’agosto scorso, per dare un forte impulso al settore industriale del nostro paese.

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